Smart working per i dirigenti è un must

Serve per migliorare l’organizzazione del lavoro, il benessere e la produttività di persone e aziende, parola di manager!

Lo smart working non è un lavoro solo per donne o per chi lo trova comodo, anzi oggi è un modo indispensabile per creare quella flessibilità e quell’organizzazione del lavoro moderna indispensabili per aziende e persone.
Lo dicono gli oltre 1.000 manager intervistati in una delle ultime indagini dell’Osservatorio Manageriale di Manageritalia e CFMT, con la collaborazione tecnica di JobValue.

E non a caso la flessibilità è uno dei temi al centro della tre giorni del Festival del Lavoro organizzato dai Consulenti del Lavoro a Milano (28/30 giugno presso il MiCO).

Lo smart working, dicono i manager, serve per creare un’organizzazione flessibile (54%), un giusto bilanciamento tra vita privata e lavoro (52%) e supportare efficaci processi di autoresponsabilizzazione dei lavoratori (49%).
Queste le ragioni sottese ad una sua sempre maggiore diffusione che i manager auspicano proprio per creare quel connubio virtuoso tra interessi delle aziende e dei singoli.
E per diffonderlo serve anche un cambio nello stile manageriale e di leadership, come dicono i  manager stessi.
Lavoro per obiettivi (52%), autoresponsabilizzazione dei collaboratori (47%), potenziamento della fiducia reciproca (37%), abbattimento della resistenza al cambiamento (28%) e stile di leadership a forte delega (25%) qusti gli ingredienti necessari per fare l’impresa.

Serve anche che lo smart working si diffonda molto di più, visto che oggi solo in un’azienda su cinque è una realtà consolidata, mentre nel 50% dei casi è un work in progress e in un’azienda su tre è un perfetto sconosciuto.
Lo smart working, ci dicono sempre i manager intervistati, è anche un cavallo di troia per cambiare la cultura delle organizzazioni.
Infatti, obbliga a sviluppare una cultura aziendale incentrata sulla responsabilità piuttosto che sul controllo (70%), contribuisce a migliorare la soddisfazione dei lavoratori (58%), garantisce un miglior equilibrio tra vita privata e carriera professionale (54%), ottimizza e riduce i costi (45%) e incrementare la produttività (30%).

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