Stress e salute mentale: vademecum per manager

Una componente della vita e del lavoro che, se non gestita, può provocare danni. Facciamo il punto

“Sono nervoso”, “Non ce la faccio più”, “Mi sento bloccato”, “Sono ansioso”, “Mi infurio per un non nulla”, “Le emozioni mi afferrano lo stomaco”, “Spesso ho mal di testa”, “Non riesco a concentrarmi”, “Dormo male”, “Sono dominato dalla fretta”: per dare una risposta a questi stati d’animo, Manageritalia ha lanciato per i suoi associati “SOS Manager”, il nuovo servizio di consulenza psicologica e di benessere

Il concetto di qualità della vita è profondamente legato a quello di prevenzione: prevenire la malattia e mantenere la salute vuol dire in primo luogo utilizzare bene le risorse fisiche e psicologiche di cui ciascun individuo dispone.

Per parlare di salute e benessere psicologico bisogna gioco forza affrontare il problema dello stress (negativo), poiché il nostro è un periodo di forte stress. Ci si trova d’accordo nell’indentificare nel termine stress negativo una delle cause di disagio più comuni e rilevanti per la salute dell’individuo.

“Stress: l’epidemia mondiale del ventesimo secolo” è l’allarme lanciato nel 1988 dall’Osm (Organizzazione mondiale della sanità).

Sono passati molti mesi dalla pandemia e lo stress è aumentato ancora di più per coloro che svolgono ruoli di responsabilità (come manager). È quindi necessario mettere a sistema, in modo strutturale, la promozione del benessere psicologico del manager. Con l’ascolto e il sostegno, utilizzando al meglio la scienza psicologica. È quindi opportuno rivolgersi a un esperto.

Come affrontare lo stress lavorativo (negativo)
Siamo abituati a considerarlo un sintomo negativo. In realtà, lo stress non è nocivo a priori. Secondo Hans Selye, il medico ungherese che per primo studiò il concetto scientifico di stress, esso è “una condizione aspecifica che permette all’organismo di adattarsi a qualunque sollecitazione venga imposta. Solo nel momento in cui diventa eccessivo, provoca conseguenze dannose per la salute”.

Alla base possono esserci molti fattori diversi, scatenanti e durevoli, dal cambio di stagione ai ritmi di vita troppo intensi. Fra gli agenti stressogeni c’è sicuramente il lavoro, o meglio, il modo in cui esso viene vissuto. “Infatti, è lo stato mentale con cui affrontiamo la realtà che definisce se un fattore è stressante o no”.

Chi ha un atteggiamento positivo parte con il piede giusto. Al contrario, chi è ostile o aggressivo ha più probabilità di stressarsi troppo.

Ecco qualche utile avvertenza per affrontare nel modo giusto la vita lavorativa:

1. cercate di trovare le giuste motivazioni, concentrandovi sugli aspetti positivi del vostro lavoro, in questo modo, vi sembrerà tutto più gratificante e piacevole;
2. non focalizzatevi troppo sui dettagli, “cercando il pelo nell’uovo”, ma tenete sempre bene in mente l’obiettivo generale: se vi lasciate risucchiare dalle piccole cose rischiate di disperdere energie e buon umore;
3. evitate, per quanto possibile, i conflitti con i colleghi. Al contrario, offrite collaborazione così sarete riconosciuti e apprezzati;
4. calcolate bene i tempi: arrivare trafelati al lavoro significa cominciare in maniera stressante. Meglio fare le cose con un po’ di calma;
5. accettate il fatto che riuscire a fare tutto è impossibile.

Alcuni falsi miti sullo stress

Tutti noi pensiamo di sapere che cos’è lo stress. E, invece, questo fenomeno è permeato di tanti falsi miti. Qui di seguito i principali. 

1. Lo stress è solo negativoTutto dipende dai risultati: se è legato a un’attività soddisfacente e creativa è positivo e si parla allora di “eustress”, al contrario, quando è legato a un evento spiacevole e dannoso, in termini medici è definito “distress”.
2. È solo tensione nervosa? No, lo stress è multiforme e ha vari canali di manifestazione: può causare sintomi a livello fisico, relazionale e psichico. Colpisce l’individuo nella sua totalità.
3. Lo stress va evitatoLo stress non si può evitare. Del resto, se non ci fosse, verrebbero meno gli stimoli vitali. A dover essere evitato è lo stress eccessivo.
4. Quando si è sotto tensione bisogna rilassarsi? Non necessariamente. Ciascuno ha la propria “zona di benessere”. E infatti non tutti reagiscono allo stesso modo a stimoli uguali: alcune persone mal sopportano il relax. Inoltre, le attività impegnative, se piacciono e fanno raggiungere risultati gratificanti, determinano un sano appagamento.
5. Siamo gli unici a provare stress? In realtà, tutti gli esseri viventi sono soggetti a stress, anche le piante e gli animali.
6. Le persone sono vittime dello stress? Comunemente si pensa che le persone subiscano lo stress e, invece, sono loro stesse che possono stressarsi. A seconda dell’atteggiamento adottato, lo stress può aumentare o diminuire. Ciascuno di noi, quindi, ha un ruolo molto importante da questo punto di vista.


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