Imprese, manager e territori: Veneto

Stimolati dall’iniziativa di Motore Italia, abbiamo incontrato alcuni manager associati in Veneto per parlare del ruolo del management per lo sviluppo dei territori: Valentina Borsato, chief financial officer Fondazione La Biennale di Venezia, Marco Carniello, chief business officer Italian Exhibition Group, e Lorenza Lain, general manager Ca’ Sagredo Hotel
manager regione veneto

Qual è la situazione attuale della vostra azienda a livello di risultati e strategie?

Borsato «La situazione della Biennale è molto buona. Da dopo il Covid abbiamo raggiunto valori rilevanti negli indicatori che riguardano il pubblico, la stampa presente alle manifestazioni, il rilievo internazionale e la presenza nei media di tutto il mondo, la partecipazione dei paesi stranieri alle esibizioni e anche il successo che i film presentati alla Mostra del Cinema riscuotono nelle sale e nei premi Oscar. Allo stesso tempo, anche i bilanci hanno acquistato solidità e, dopo il 2020, presentano utili ogni anno. Gli utili non vengono distribuiti, come in una normale SpA, ma vanno a costituire una riserva che consente di guardare con ottimismo al futuro».

Carniello «Proprio poche settimane fa il presidente Ermeti e il ceo del Gruppo Peraboni hanno presentato i risultati del primo trimestre, con quasi 90 milioni di ricavi, in crescita del 15,4% rispetto al 2023, che era stato un anno record. L’impianto strategico, invece, lo abbiamo presentato al mercato a gennaio, con un business plan che guarda al 2028 con ricavi di gruppo superiori ai 300 milioni di euro. È un ottimo momento per la società».

Lain «Il mercato del turismo è in netta ripresa rispetto al periodo 2020-2022: già nel 2023 Ca’ Sagredo ha ottenuto livelli di ricavi come negli anni precedenti alla pandemia. Il 2024 si sta dimostrando un anno particolarmente favorevole per l’hôtellerie d’alta fascia a Venezia, grazie soprattutto ai numerosi eventi della città, come la Biennale d’arte. In Ca’ Sagredo seguiamo la strategia classica del nostro mercato, puntiamo cioè sul cliente individuale».

Su cosa state investendo di più per competere e crescere? E quali sono le principali sfide e prospettive?

Borsato «Gli elementi strategici sono rappresentati soprattutto dalla qualità della proposta culturale che viene dai direttori artistici, e il riconoscimento di questa attraverso una migliore “reputazione” internazional dell’istituzione. Per mantenere alto il livello servono anche un’attenzione costante al pubblico, specialmente se nuovo e giovane, il miglioramento continuo e l’adeguamento delle sedi e delle tecnologie, l’innovazione e una politica nei confronti del territorio».

Carniello «Il capitale umano rimane il nostro asset più strategico per realizzare eventi fieristici e congressuali. Costruiamo opportunità per le community di settori chiave per il Made in Italy, dal gioiello alle green technology, dal food al turismo, e lo facciamo innovando sempre, integrando esperienza fisica con quella digitale, guidando lo sviluppo futuro dei settori e delle filiere».

Lain «Le sfide riguardano la mancanza di personale, sia qualificato sia da formare, l’elevato costo delle materie prime dell’energia. Le prospettive sono quelle di un lento ma costante incremento del fatturato e del gop».

Qual è il ruolo dei manager e del management per far crescere e competere la vostra azienda oggi?

Borsato «Il management è quotidianamente impegnato nella ricerca delle migliori soluzioni ai problemi, nella trasformazione concreta dei progetti artistici in attività realizzabili e sostenibili, nella pianificazione delle attività future e nella crescita, tutto questo nel rispetto delle procedure e dei vincoli di budget».

Carniello «Il management di Ieg ha un ruolo di ulteriore responsabilità dal momento che l’azionista è anche pubblico (i Comuni) e le fiere sono uno strumento chiave per le politiche di export del nostro Paese. Per i manager di Ieg “working with a purpose” fa parte del lavoro giornaliero, perché sappiamo l’impatto che hanno le nostre attività sui territori e sul Paese».

Lain «Il manager sul territorio è fondamentale per fare da interfaccia con la proprietà, nel caso questa non sia presente tutti i giorni in azienda e non sia del settore alberghiero».

Qual è il rapporto che, come azienda e manager, avete con il territorio?

Borsato «Per sua vocazione e per statuto, la Biennale guarda al contesto internazionale. Tuttavia, il rapporto con il territorio è importantissimo sia per la ricerca di nuovo pubblico che per la necessità di trovare un contesto favorevole alla realizzazione dei progetti, sotto ogni punto di vista».

Carniello «Proprio per il tipo di proprietà del Gruppo, con azionista principale i Comuni, il rapporto è continuo, molto virtuoso, e si focalizza molto sul valorizzare i territori per raggiungere i migliori risultati di business».

Lain «Strettissimo: Ca’ Sagredo è identitario di Venezia. Più in generale, gli hotel sono “beni comuni” del territorio, non trasferibili, e quindi intimamente connessi con esso».

Guardando al futuro, cosa serve al vostro territorio per crescere?

Borsato «Ritengo che sia importante un approccio di rete fra i soggetti che operano in un determinato territorio, valorizzando il ruolo di ciascuno e perseguendo le sinergie».

Carniello «In una parola, “competenze”. Competenze in grado di costruire visioni e piani a lungo termine, di far crescere la produttività, di affrontare le sfide più urgenti della nostra società, come quella primaria dello sviluppo sostenibile».

Lain «Sicuramente un maggior controllo dei flussi turistici per crescere non nei numeri ma nella qualità dei clienti e dei servizi offerti».

Quale rapporto e contributo avete e vi aspettate da Manageritalia per far crescere l’economia e il Paese?

Borsato «Una classe di manager qualificati e sensibili alle nuove sfide (pensiamo, ad esempio, allo sviluppo sostenibile e al tema dell’intelligenza artificiale) è fondamentale per far crescere il paese; Manageritalia può essere protagonista di questa sfida operando da stimolo e individuando strategie di lungo periodo, guardando al futuro con senso di responsabilità e positività».

Lain «Manageritalia può dare un contributo importante e qualificato per diversi motivi: il grande knowhow degli associati nei vari settori di competenza, la capacità dell’Associazione di agire da trait d’union tra istituzioni, enti privati e pubblici, la sua visione d’insieme del tessuto economico e sociale del Paese e del territorio».

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