Manageritalia è partner di Motore Italia – Le imprese che fanno muovere il Paese, il tour di Class Editori che da anni promuove la competitività del Paese attraverso le sue imprese più eccellenti. Si tratta di nove tappe regionali tra i distretti eccellenti della nostra penisola e di un imperdibile evento nazionale (registrati qui).
L’evento di inizio 2024 si svolge mercoledì 7 febbraio e si articola in un convegno (dalle 14 alle 17) in diretta sui media di Class Editori (Diretta su Class Cnbc Sky 507, streaming su MilanoFinanza.it e ItaliaOggi.it e in diretta sul canale LinkedIn di MilanoFinanza) e in un’esclusiva serata di networking con consegna degli awards alle imprese che più si sono distinte nel corso dell’anno.
Manageritalia sarà protagonista alle 16:15 della parte sugli ESG con un testimonianza del presidente Mario Mantovani su Il ruolo del manager nelle pratiche di sostenibilità.
La giornata sarà anche il momento per celebrare il sistema industriale italiano, valorizzare l’apporto del management e proiettare la business community verso un nuovo anno all’insegna delle imprese e delle storie di eccellenza del nostro Paese.
A proposito di imprese e managerialità, riportiamo sotto uno stralcio dal recente Report dell’Osservatorio Terziario di Manageritalia “Focus su Managerialità e Imprese” che al box 2 parla proprio del gap di presenza manageriale che caratterizza il tessuto produttivo italiano rispetto ai principali competitor.
Managerialità e impresa familiare
Il tessuto imprenditoriale italiano è caratterizzato da una quota significativa di imprese a gestione familiare. Secondo Barbaresco in un report di Mediobanca del 2021, l’86% delle imprese italiane sono di proprietà familiare, rispetto ad una media dell’82% circa nell’Unione Europea. Il vero gap, però, consiste nella managerialità di queste imprese.
Tra le imprese familiari, in Italia il 72% è gestito direttamente dai membri della famiglia, mentre questa percentuale è solamente il 40% in Spagna, il 38% in Germania e il 41% in Francia. Inoltre, non a caso, la percentuale di manager nelle imprese familiari che viene remunerata sulla base delle performance è in Italia la più bassa d’Europa: 16% rispetto al 49% e al 45% delle imprese tedesche e francesi. Emerge infine che i manager delle imprese a gestione familiare tendono ad avere età maggiore, minori competenze e minore capitale umano (Cucculelli e Romano, 2016), oltre a rimanere alla guida delle imprese anche ben oltre l’età pensionabile (Galleri e Vitulano, 2020).
Tali caratteristiche dei manager si riflettono nelle performance delle imprese a gestione familiare, largamente più diffuse al centro e al sud rispetto che al nord Italia. A livello aggregato la diffusione della proprietà familiare è positivamente correlata con evasione fiscale e maggiore rapporto debito-fatturato (Baltruinate et al., 2019). La gestione familiare è negativamente correlata anche con il fatturato, la produttività del lavoro e con l’intensità degli investimenti, con correlazioni che oscillano tra -1,4 punti percentuali per il fatturato, -2,5 per gli investimenti e -9.5 per la produttività del lavoro. Baltruinate et al., 2019 trovano anche che questi effetti siano particolarmente intensi tra le grandi imprese, nel Sud Italia, e nel settore dei servizi.
In sintesi, ciò che emerge dalla letteratura è che il tessuto imprenditoriale italiano è caratterizzato da una quota preponderante di imprese familiari a gestione diretta dei membri della famiglia, le quali sono mediamente amministrate da manager più anziani e a minor capitale umano. Data l’evidenza che manager meno capaci e con minore livello educativo fanno meno uso delle pratiche manageriali (si veda Box 1), particolarmente tra le grandi imprese e nel settore dei servizi, l’evidenza riportata in questo Box suggerisce che l’alta incidenza di manager familiari possa spiegare il divario nelle dinamiche di produttività e profittabilità delle imprese familiari rispetto alle altre.
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