Manageritalia è partner di Motore Italia – Le imprese che fanno muovere il Paese, il tour in nove tappe regionali di Class Editori che da anni promuove la competitività del Paese attraverso le sue imprese più eccellenti.
La prima tappa del 2024, Motore Italia Piemonte, si è svolta il 14 marzo al Salone Dugentesco di Vercelli. Ha aperto i lavori Gabriele Capolino, direttore ed editore associato di MF-Milano Finanza, insieme al sindaco di Vercelli Andrea Corsaro e a Daniele Testolin, presidente di Manageritalia Piemonte e Valle d’Aosta che ha evidenziato che «le pmi sono il vero motore del sistema Italia perché sono in grado di dare maggiore dinamicità alla nostra economia. Per essere più competitivi, dobbiamo lavorare per aumentare la managerializzazione all’interno di questa tipologia di imprese: a confronto con quelle europee, le nostre pmi presentano circa il 50% di manager in meno».
Questo evento, di cui siamo partner, valorizza quello che è il vero motore dell’Italia: le imprese, le piccole e medie imprese, che fanno davvero muovere il Paese. E protagonisti di questo siamo noi manager, imprenditori e professionisti con tutti i nostri collaboratori.
Certo, bisogna puntare sull’innovazione, abbracciare la transizione digitale, fare investimenti, anche e soprattutto sulle persone con formazione continua, affacciarsi anche sui mercati internazionali. Questo serve per essere davvero competitivi e sostenibili a livello ambientale, sociale e di governance. Ma, come ha ben rimarcato Testolin in apertura, di fatto serve un’organizzazione del lavoro e una gestione manageriale dove imprenditore e management, quando c’è e per fortuna spesso c’è, diano senso e realizzazione a mission e obiettivi comuni e sinergici.
Le richieste dei manager per crescere
Manageritalia ha anche illustrato i risultati dell’indagine di AstraRicerche su richieste e necessità dei manager piemontesi per la crescita delle imprese.
Al primo posto dei fattori di crescita, a riprova dell’importanza di una valida gestione manageriale, si trova la trasformazione dell’organizzazione aziendale (63%), seguita dall’introduzione di nuovi prodotti/servizi e di nuove tecnologie della digitalizzazione (41%). Poi, citati da oltre un terzo degli intervistati, troviamo: l’introduzione di nuovi modelli di business (36,7%), people management e maggiore collaborazione nelle catene del valore (entrambe a 34,7%).
Per quanto riguarda le aspettative verso le istituzioni regionali, figura al primo posto l’ormai cronica necessità di semplificazione delle normative e riduzione della burocrazia (69%). A seguire, supporto all’innovazione (49%), accesso al credito e supporti alla ricapitalizzazione (46,9%), migliore incontro domanda e offerta di lavoro (42,9%) e maggior presenza manageriale nelle PMI (39%).
A chiudere l’indagine, l’opinione dei manager su alcuni aspetti che caratterizzano il territorio. Su tutto spicca la necessità per le pmi di dotarsi di managerialità esterna alla famiglia dell’imprenditore (98%), seguono poi la necessità di potenziare il terziario e metterlo al servizio dell’industria (91,8%), guardare ancor più ai mercati europei (91,8%), investire nelle nuove tecnologie (85,7%), dare spazio, oltre a Torino, anche ai territori (71,4%) e portare un maggiore contributo dei manager alle direttrici per la crescita attraverso Manageritalia e un’azione dei corpi intermedi più incentrata sull’interesse generale (85,7%).
L’importanza della formazione
Successivamente, Vito Crosetto e Paolo Longobardi, rispettivamente presidente esecutivo e partner di Praxi, si sono confrontati sulle leve per far crescere le imprese e i talenti, raccontando la loro esperienza in azienda: «Praxi è una realtà “imprendito-manageriale”, con un manager ogni 10 dipendenti; questo sicuramente è uno dei fattori chiave del nostro successo all’esterno. All’interno, invece, prestiamo molta attenzione alle persone: abbiamo una forza lavoro “mista”, con tanti giovani e tante donne e questo è sicuramente fonte di arricchimento; a tutti garantiamo una retribuzione più che dignitosa, un welfare interessante e una formazione permanente: è questa, per noi, la ricetta per trattenere i talenti».
La formazione è risultata centrale non solo per molte delle altre aziende partecipanti, ma anche per Class Editori e per l’intera iniziativa di Motore Italia. Tra gli ospiti della giornata, infatti, erano presenti alcuni studenti e studentesse degli Its regionali, che hanno raccontato le loro esperienze sul campo.
Silvia Moglia (direttrice Its Tam Biella), Giovanni Campagnoli (direttore Fondazione Academy Borgomanero) e Antonella Aliberti (dirigente Itis Faccio Vercelli) hanno poi ricordato come il mondo degli Its sia strettamente legato a quello delle aziende, con una programmazione degli insegnamenti estremamente flessibile e in linea con le richieste del mercato del lavoro.
Gli altri panel
In materia di Consumi, tassi di interesse, investimenti: quale orizzonte per il territorio sono intervenuti il prof. Maurizio Comoli, vicepresidente vicario di Banco Bpm, Carlo Mezzano, direttore Confindustria Novara, Vercelli e Valsesia e Giuliano Viglione, presidente di Confcommercio Piemonte.
Sul Giocare la carta dell’innovazione si sono confrontati Luca Sburlati (ad di Pattern) con un focus sulla moda sostenibile, Debora Paglieri (ad di Paglieri) sulla combinazione tradizione-innovazione, Michela Martinotti (ricerca e sviluppo di Lugano Leonardo) sulla risicoltura e Matteo Marnati (assessore Ambiente, Energia, Innovazione, Ricerca della Regione Piemonte) sulle potenzialità dell’idrogeno verde.
A Gestire il credito per la crescita hanno portato la loro esperienza Luigi Venturino (amministratore 3D Laser), Enrico Berruti (responsabile servizio mercato imprese di Banca D’Asti), Alessandro Fischetti (amministratore di Leanus) e Fabio Bianchini (head di b-ilty, Illimity Bank).
E ancora, si è parlato di “Ospitalità e organizzazione: come valorizzare il territorio” con Antonio Zacchera, ceo del Zacchera Group, e con Angelo Santarella, vicepresidente vicario Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Infine, Le nuove geografie per l’export della regione sono state descritte da Dario Peirone, presidente della CeiPiemonte, e si è portato come case study l’esempio di Crivelli Gioielli.