Motore Italia Veneto

La terza tappa del tour nazionale di Class Editori si è svolta nella terza regione italiana per numero di imprese: il Veneto

Con le sue 464.746 imprese (ultimi dati Istat), il Veneto è la terza regione italiana per numero di aziende, dietro Lombardia e Lazio. Proprio di questo si è parlato all’evento Motore Italia Veneto 2024, tenutosi a Vicenza il 16 maggio scorso, dedicato alle pmi e ai professionisti che meglio gestiscono questo grande patrimonio.

Caratteristiche e sfide

Aprendo i lavori, Gabriele Capolino (direttore ed editore associato di MF-Milano Finanza) e Marco Ghislandi (responsabile del coordinamento commerciale e sviluppo network di Generalfinance) hanno ricordato le caratteristiche del tessuto produttivo: «Il Veneto è una regione dalla grande ricchezza finanziaria e una fucina incredibile di piccole e medie aziende» ha detto Capolino, mentre Ghislandi ha aggiunto: «Ci troviamo di fronte a filiere dall’elevato valore di conoscenza, avanzamento tecnologico e improntate a una manifattura di qualità, capace di adattarsi rapidamente alle trasformazioni dei mercati di riferimento. Si tratta di un sistema in salute e fondato su solide basi di competenza e knowhow che va sostenuto, un cardine imprenditoriale e produttivo fondamentale per l’economia dell’intero Paese».

Giorgio Xoccato, presidente della Camera di Commercio di Vicenza, si è invece concentrato sulle principali sfide, identificate nella carenza di forza lavoro: «La criticità maggiore che dovremo affrontare nei prossimi anni è quella delle risorse umane. L’inverno demografico rende difficile reperire la manodopera necessaria e in futuro il problema sarà sempre più grave. Centrali, per superare questa sfida, saranno l’innovazione e l’aumento della produttività».

Un motore da governare con managerialità

Per funzionale al meglio, filiere ed ecosistemi produttivi del “motore Veneto” devono essere governate e gestite da persone con profili manageriali di rilievo, come ha spiegato Carlo Terrin, vicepresidente di Manageritalia Veneto: «Il ruolo del manager è fondamentale sul territorio. Nel Veneto, su 100 dipendenti c’è solo lo 0,6% di manager, sotto la media italiana di 0,9%».

Anche Enrico Pedretti, direttore marketing di Manageritalia, ha sottolineato la carenza di figure manageriali, evidenziando soprattutto il divario rispetto ad altri Paesi europei: «In Veneto solo il 30% delle aziende familiari ha un manager. Questa percentuale è del 65% nei maggiori stati europei».

Pedretti ha poi illustrato i risultati dell’indagine sviluppata con AstraRicerche sulle necessità dei manager veneti per la crescita di aziende e territori. Al primo posto delle richieste alle istituzioni troviamo l’ormai cronica necessità di semplificazione delle normative e riduzione della burocrazia (75,3%). Seguono: formazione scolastica e universitaria attenta alle esigenze del territorio (45,2%), matching domanda-offerta nel mondo del lavoro (42,8%), leggi, norme e regolamenti certi, stabili e prevedibili (39,2%) e un aumento della presenza manageriale nelle pmi (34,3%). Guardando al territorio, i manager ritengono necessario: puntare e investire sulle nuove tecnologie (90,4%), dotare le pmi di managerialità esterna rispetto alla famiglia dell’imprenditore (91%), guardare sempre più all’Europa e aumentare relazioni ed export (83,1%), ampliare la capacità di attrarre capitali esteri (84,9%), l’azione di organizzazioni di rappresentanza per uno sviluppo generale (83,7%).

Sostenibilità e finanza

Una delle sessioni ha visto protagonista Cst Logistica Trasporti, azienda leader di mercato che sta puntando su innovazione e sostenibilità. Lisa Scarpa, sustainability manager Cst e imprenditrice, dopo aver ricordato come la forte crescita sia dovuta a un’ottima sinergia tra imprenditori e manager, ha detto: «L’attenzione che la nostra azienda ha sempre rivolto all’efficienza si è tradotta, nel 2014, con l’integrazione della sostenibilità nelle strategie e piani di sviluppo. Con la messa in strada nel 2017 dei primi cinquanta veicoli alimentati a Lng, Cst è divenuta a tutti gli effetti una dei maggiori precursori in Italia di un trasporto alimentato con carburanti alternativi. Oggi come allora vogliamo differenziarci, puntando a offrire una flotta interamente alimentata a combustibili da fonti rinnovabili, come il biometano, perché rispetto al ciclo di vita del metano fossile, il risparmio complessivo di gas a effetto serra si attesta tra l’80 e l’85%. Lo dobbiamo a noi e alle generazioni future che verranno». Marco Benettin, direttore logistica e innovazione Cst ha poi parlato della forte automazione nei processi logistici sulla quale l’azienda sta puntando per competere al meglio e offrire un servizio sempre più efficace ed efficiente.

Il focus si è poi spostato sulla finanza come strumento a sostegno delle pmi. Fabio Bianchini, head of b-ilty di Illimity Bank, ha ricordato: «La finanza deve essere ancillare a qualcosa, deve seguire il ciclo di vita dell’azienda e inserirsi con strumenti che siano efficaci. Serve a curare e accelerare dei processi, non è il processo o l’idea imprenditoriale in sé».

La rassegna è continuata con una serie di interventi e presentazioni, culminando nella premiazione delle eccellenze regionali, ottimi esempi per le aziende che investono nel contesto economico e sociale della regione.

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