Lunedì 2 dicembre a Catania oltre 120 persone tra rappresentanti di istituzioni, business community e giovani universitari hanno partecipato a Verso un futuro sostenibile, l’incontro organizzato da Manageritalia Sicilia per confrontarsi sulla sostenibilità nella regione. L’appuntamento fa parte del ciclo di incontri La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto coordinato e ideato da Davide Frangiamore (vicepresidente Manageritalia Sicilia) per dialogare con business community, istituzioni e società sui cardini di questa fondamentale transizione: da come fare cultura sul tema, agli strumenti per attuarla, alle strategie di governance per praticarla.
Ha aperto l’incontro Carmine Pallante, presidente Manageritalia Sicilia, che ha affermato: «Con la giornata di oggi vogliamo dare avvio a un ampio ciclo di appuntamenti e confronti per portare sul territorio siciliano una nuova attenzione alle tematiche della sostenibilità: l’obiettivo è fare il punto delle criticità e sviluppare strategie per migliorarci. Sappiamo, però, quanto è difficile muoversi in Sicilia: per questo il percorso sarà itinerante e coinvolgerà gli stakeholder nei propri territori».
A fare i saluti istituzionali anche Ciro Alessio Strazzeri, referente per la Sostenibilità di Confindustria Catania: «Il lavoro che mi prefiggo di portare avanti per conto del Consiglio di Presidenza è quello di coinvolgere l’Università, gli Ordini Professionali, la stessa Manageritalia e le Istituzioni, a cominciare dalla Città Metropolitana di Catania, in un programma di iniziative pratiche e divulgative, in quanto per “fare” sostenibilità serve non solo impegno, ma anche ricerca, servizi ed infrastrutture che consentano alle aziende di poter mettere in pratica i loro investimenti per la Sostenibilità».
Sostenibilità ambientale, sociale, di governance
Ma cosa significa “sostenibilità” e come si traduce nel mondo delle imprese? Per rispondere a queste domande, nel corso dell’incontro sono stati illustrati da numerosi esperti i diversi aspetti della sostenibilità e gli inequivocabili vantaggi per le aziende del territorio catanese e siciliano che decidono di adottare visioni e azioni legate alle tematiche Esg.
Vincenzo Piccione, già docente presso l’Università di Catania, ha parlato della sostenibilità ambientale, ricordando, attraverso un interessante storytelling, che alla base di tutto deve sempre esserci la motivazione.
Agata Matarazzo, docente all’Università di Catania, si è soffermata sulla sostenibilità sociale: «È la variabile meno indagata tra gli Esg, perché è l’ultima nata con certificazioni volontarie, fra cui le norme Iso 26000 e 37000, il Codice di Condottta, il Bilancio Sociale, la Sd 8000: tutti strumenti innovativi che servono a tutelare i lavoratori e le risorse umane interne alle aziende nei luoghi di lavoro. Oggi – ha detto chiudendo il suo intervento – voglio lanciare una proposta di “sostenibilità applicata” alle aziende della Sicilia: coinvolgere gli studenti di Economia e Impresa all’Università di Catania, i manager di domani, in tesi applicative di rendicontazione della sostenibilità all’interno delle aziende».
Giuseppe Caruso, docente presso Università di Catania ha infine parlato di sostenibilità nell’ambito governance, raccontando come è cambiata nel tempo: «Per le aziende è nata come una rinuncia ad una parte di profitto per il benessere dell’ambiente e della collettività, ma oggi la situazione si è ribaltata: dimostrare attenzione alle tematiche Esg è visto come un plusvalore, permette di incrementare il profitto».
Uno sguardo alla sostenibilità in Europa
Filippo Salone (Prioritalia – AsviS) e Silvia Pugi (Deputy Secretary General Cec) hanno poi avuto il compito di allargare lo sguardo verso l’Europa, facendo il punto sull’agenda Onu 2030 e su Green Deal e Rapporto Draghi. «Confrontando l’andamento di Italia ed Europa – ha affermato Salone presentando l’andamento dell’agenda Onu – possiamo vedere che il nostro Paese è indietro su quasi tutti gli obiettivi. Ci sono però dei “game changer” che possono migliorare la situazione: gli investimenti del Pnnr, la legge sull’autonomia differenziata, l’ingresso della “tutela dell’ambiente e della natura” nella Costituzione del 2022 e, naturalmente, l’interesse sempre più diffuso di imprese e manager ad occuparsi di sostenibilità».
Parlando di Green Deal, Pugi ha poi sottolineato, attraverso il Rapporto draghi come gli obiettivi di sostenibilità siano per l’Europa una strategia di competitività: «Pur rappresentando il 15% di quello mondiale, il Pil dell’Europa è stagnante, mentre quelli di India e Cina crescono del 5%. Secondo il Rapporto Draghi, per continuare a competere e a sostenere il proprio welfare l’Europa deve puntare a una crescita inclusiva e sostenibile. Il Grean Deal, quindi resta un pilastro nell’agenda politica dellEuropa».
Le sfide della sostenibilità
È seguita poi una tavola rotonda su sostenibilità e managerialità che ha messo a confronto le esperienze di Giuseppe Castellana, Rappresentante Manageritalia Executive Professional Sicilia – Domenico Fortunato, Presidente Manageritalia Puglia, Calabria e Basilicata – Sandro Mambelli, AIDP – Maurizio Mazzapicchi, Federmanager Sicilia Orientale – Michele Trimboli vicepresidente di Manageritalia Sicilia e Silvia Pugi, Deputy Secretary General Cec. Stimolati da Enrico Pedretti, direttore marketing Manageritalia, e i manager hanno dibattuto sulle sfide nel concretizzare gli obiettivi strategici di sostenibilità, sia essa ambientale, sociale e di governance.
Ha chiuso l’incontro (a cui hanno partecipato anche Anna Quattrone, Tesoriere Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania; Giovanni Greco, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Catania; Giuseppe Spizzirri, segretario generale Istituto Nazionale Revisori Legali; Keith Bellin, Marketing manager IRRITEC) Davide Frangiamore, vicepresidente Manageritalia Sicilia: «I manager insieme agli imprenditori devono tracciare la linea e guidare aziende e Paese verso una vera e realizzabile sostenibilità. Oggi, gli obiettivi si moltiplicano: oltre all’ineludibile profitto, senza il quale un’azienda non è sostenibile per assunto, bisogna innovare i modelli di business e di organizzazione del lavoro guardando al benessere delle persone che lavorano, dei clienti e di tutto l’intorno economico e sociale. Per farlo serve avvalersi di una vera e lungimirante gestione manageriale che metta la tecnologia al servizio di tutti gli stakeholder in termini ambientali, sociali e, quindi, di governance. Insieme alle istituzioni, determinanti per fare della sostenibilità una cultura assodata, dobbiamo coinvolgere tutta la comunità economica e la società diventare davvero credibili e sostenibili».
Frangiamore ha infine licenziato i partecipanti dando appuntamento ad Agrigento, nel marzo 2025, per la seconda tappa di La sfida della sostenibilità. Stakeholder a confronto, dove si parlerà di strategie di sostenibilità aziendale.