Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha sottoscritto il testo definitivo del decreto dell’Ape sociale che è quindi pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
e persone che intendono usufruire dell’Ape sociale dovranno presentare all’Inps una prima richiesta per la certificazione dei requisiti e, successivamente, in caso di risposta positiva, la domanda vera e propria di Ape.
Il termine di presentazione della prima istanza, per chi raggiunge i requisiti entro il 2017 è fissato al 15 luglio 2017, e il termine entro cui l’ Inps dovrà rispondere al 15 ottobre 2017. In caso di raggiungimento dei requisiti nel 2018 la domanda dovrà invece essere inviata entro il 31 marzo 2018 e la risposta Inps verrà comunicata entro il 30 giugno dello stesso anno.
Le domande presentate tardivamente, e comunque non oltre il 30 novembre di ciascun anno, potranno essere prese in considerazione nel caso in cui dal monitoraggio dovesse risultare un residuo delle risorse finanziarie stanziate.
L’Ape viene erogata dall’ Inps dal primo giorno del mese seguente alla richiesta e fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia; per il solo anno 2017 è prevista una retrodatazione della decorrenza di fruizione dell’anticipo pensionistico dal 1° maggio 2017, per chi ha maturato i requisiti prima di tale data ma non ha potuto presentare la domanda in tempo utile a causa dei ritardi dell’iter attuativo.
I requisiti
Ricordiamo che i requisiti per poter accedere all’Ape sociale sono almeno 63 anni di età e 30 di contributi per chi è disoccupato(a seguito di cessazione che da diritto alla Naspi) e ha terminato gli ammortizzatori da almeno 3 mesi; chi assiste da almeno 6 mesi coniugi o parenti di primo grado conviventi con grave handicap e chi è portatore di handicap con riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%.
Possono accedere all’Ape sociale con un requisito contributivo più elevato (36 anni) ed il medesimo requisito anagrafico (63 anni) coloro che hanno svolto negli ultimi sei anni determinate attività “gravose” e coloro che rientrano nelle 11 categorie lavorative comprese nell’elenco allegato al decreto.
Lavoratori precoci
Per quanto riguarda invece i lavoratori cosiddetti “precoci”, è previsto un requisito contributivo ridotto per il pensionamento anticipato per anzianità pari a 41 anni di contributi, in luogo degli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Potrà accedervi chi ha lavorato per non meno di 12 mesi prima dei 19 anni di età e si trova nelle stesse condizioni dei beneficiari dell’Ape social (disoccupato e senza ammortizzatori da almeno 3 mesi).