La nuova era di internet, degli smartphone e dei PC ha avuto effetti radicali su chi siamo e su come ci relazioniamo con gli altri. Ma se il cambiamento in atto andasse ben oltre la sfera socio-psicologica, coinvolgendo anche il nostro corpo? Sui mezzi pubblici, in macchina, nei locali, questo è quello che fa la gente con le proprie mani: schiacciare bottoni per comunicare e navigare, cliccare, scorrere e strisciare con le dita.
Se questi aspetti hanno cambiato da un punto di vista psicologico e antropologico i nostri stili di vita, negli ultimi anni hanno anche fatto emergere problemi alle mani, dovuti all’uso massivo di nuove tecnologie, che richiedono movimenti per svolgere i quali i nostri arti non erano preparati.
Come conseguenza di questi nuovi stili di vita, sono stati previsti cambiamenti anatomo-strutturali delle mani esattamente come sembra essere successo alla nostra bocca dopo la diffusione dell’uso delle posate; aspettando che questi cambiamenti abbiano luogo, è consigliabile riconoscere e trattare precocemente i sintomi legati “all’utilizzo tecnologico delle nostre mani” per evitare che questi si cronicizzino.
È sempre più comune visitare persone che riferiscono indolenzimento e dolori crampiformi alle dita, al polso e all’avambraccio a seguito di un prolungato utilizzo di telefonini, tablet e console di vario genere.
Pur non essendo ancora definita chiaramente un’entità nosologica specifica per questo problema, appare evidente come ogni movimento fine, ripetuto in maniera quasi compulsiva nell’arco della giornata, possa essere causa di dolore muscolare o tendineo. Il fatto che il pollice sia il segmento maggiormente impiegato nello svolgimento di questo tipo di attività, non significa che polso e avambraccio siano risparmiati. Senza un adeguato trattamento i muscoli diventano più rigidi, causando una diminuzione della mobilità e della forza, oltre ad essere dolenti.
Appare evidente come non sia possibile vicariare i gesti potenzialmente dannosi tra quelli praticati nello svolgimento delle attività più frequenti: navigare in internet, mandare messaggi, giocare; esistono però alcuni semplici gesti che possono ridurre la componente infiammatoria del dolore.
Negli stadi acuti, applicare del ghiaccio sulla zona interessata dal dolore è sicuramente il rimedio più efficace; nelle situazioni croniche invece il calore può contribuire a rilassare i muscoli, permettendo un migliore stretching. Praticare esercizi di allungamento delle dita e del polso può aiutare a detendere i muscoli e ridurre il senso di tensione. Naturalmente, la cosa migliore da fare, quando si comincia a percepire dolore alle mani, è fare una pausa.
Se il dolore si esacerba in concomitanza di moventi specifici, raccomandiamo anche di modificare il modo in cui si usa il telefono ad esempio utilizzando l’indice anziché il pollice per premere i pulsanti o toccare lo schermo; utile anche sfruttare tutte quelle applicazioni che permettono di usare la voce per dettare testi, risparmiando così l’utilizzo delle mani. Questi semplici rimedi possono alleviare temporaneamente il dolore.
Al persistere della sintomatologia si consiglia comunque di consultare un medico specializzato nel trattamento della patologie della mano.
Un ultimo doveroso accenno va fatto alla sindrome del tunnel carpale, cioè la compressione del nervo mediano al polso che è causa di fastidiosi formicolii, dolori e alterazioni della sensibilità. Se da un lato la tecnologia ha finito per far crescere di molto il numero di persone affette da sindrome del tunnel carpale (chiamata, non a caso, anche mal di mouse), dall’altro molte soluzioni hi-tech consentono di alleviare il dolore e prevenire l’insorgere della sindrome. Il mouse, infatti, è il primo indiziato nella stragrande maggioranza dei casi: induce l’utente ad assumere una posizione poco naturale, facendo pressione su tendini, nervi e legamenti del polso. Allo stesso modo, anche la tastiera ha la sua fetta di responsabilità nell’insorgere dell’infiammazione del polso. Rispettando alcuni concetti base di ergonomia, sono oggi a disposizione di tutti mouse verticali e trackball oltre alle cosiddette “tastiere divise” che, grazie a una disposizione dei tasti che segue l’andamento curvo dei polpastrelli, favorisce la digitazione limitando la compressione e l’infiammazione del nervo.