Il datore non versa i contributi

Cosa succede?

Secondo i dati recentemente diffusi dall’INPS nel 2012, rispetto al biennio precedente, sono aumentati del 21,4% i contributi previdenziali non versati da parte dei datori di lavoro, segno delle notevoli difficoltà economiche in cui versano le imprese.

Il settore maggiormente inadempiente risulta essere quello dell’Industria, con un incremento del 44,1%, mentre per commercio, servizi ed artigianato l’aumento è stato del 10% circa, per un totale complessivo di contributi non versati pari a 5,57 miliardi di euro, nel 2012.

Chiarimenti-INPS-riforma-delle-pensioni-500x350Che effetti può avere questo stato di cose sulle future pensioni?

I contributi previdenziali si prescrivono normalmente in 5 anni. Pertanto, se l’instaurazione del rapporto di lavoro dipendente è stata regolarmente denunciata all’INPS, l’Istituto dovrebbe attivarsi per il recupero del credito, interrompendo il decorso della prescrizione.

Si applica invece la prescrizione decennale nel caso in cui il lavoratore o i suoi eredi abbiano denunciato l’evasione contributiva. La denuncia può riguardare sia la mancata assicurazione da parte del datore di lavoro che il mancato versamento dei contributi dovuti.

In base al cd. Principio della irricevibilità, risulta infatti impossibile versare contribuzione previdenziale nei casi in cui il termine di prescrizione sia spirato, per evitare che si possano creare – in via fittizia – posizioni assicurative risalenti nel tempo, mediante il semplice versamento di contribuzione ora per allora ma senza l’effettivo svolgimento di attività lavorativa.

Ferma restando la responsabilità del datore di lavoro, una volta estinta l’obbligazione contributiva, il sistema prevede rimedi diversi, come la costituzione di una rendita vitalizia reversibile pari alla pensione o quota di pensione corrispondente ai contributi omessi, per quella parte di contribuzione che non può più essere versata all’Inps in quanto prescritta, o come il risarcimento del danno pensionistico.

Ricordiamo che è possibile verificare in tempo reale, con uno scarto di pochi mesi (alla data odierna si può visualizzare la situazione contributiva al 28/02/2013), la regolarità dei versamenti contributivi, tramite l’apposito servizio on line predisposto sul sito internet www.inps.it , a cui si può accedere una volta richiesta ed ottenuta la relativa password.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca