Inps: non solo previdenza

Guardando i dati sulle pensioni a fine 2015 emerge il peso dell’assistenza

Leggendo i dati dell’Osservatorio delle pensioni diffuso ieri dall’Inps emerge, tra l’altro, che le prestazioni assistenziali sono in aumento: nel 2003 erano 465mila, nel 2015 sono state 571mila. Per la prima volta, lo scorso anno, oltre la metà (51%) delle nuove pensioni erogate sono di natura assistenziale.

Un dato rilevante che, se messo in relazione con i costi delle prestazioni che lo Stato paga alla voce assistenza, pari a circa 33 miliardi all’anno, e delle tasse e addizionali versate dai pensionati allo Stato, altri 43 miliardi, genera un risultato sorprendente: ancora oggi il sistema previdenziale italiano risulta in sostanziale pareggio.

È dunque necessario ribadire la necessità di dividere l’assistenza dalla previdenza, per meglio valutare l’incidenza di alcune voci di bilancio e, soprattutto, per fare un esercizio di equità tra chi ha versato e chi no. È necessario perché, senza chiarezza, si torna inevitabilmente a parlare del problema previdenziale e della sua incidenza sulla spesa complessiva, mentre si dovrebbe evidenziare che il problema è che i contributi dei lavoratori sono oggi usati non solo per pagare le pensioni, visto che abbiamo un sistema fiscale (che dovrebbe occuparsi di assistenza) iniquo, insostenibile e paradossalmente insufficiente a coprire i bisogni del nostro welfare state.

Tra gli altri dati rilevanti dell’Osservatorio, c’è quello sugli importi erogati: su oltre 18 milioni di pensioni erogate (i dati non includono le gestioni dell’ex Inpdap ed Enpals), ben 11,5 sono inferiori a 750 euro mensili e, di queste, il 77% sono destinate alle donne.

Anche qui occorre ricordare che in Italia, dove i redditi in “nero” sono stati stimati tra i 300 e i 400 miliardi, sia indifferibile una valutazione meno compassionevole dei dati e più incline a giudicare se la fotografia scattata corrisponde realmente a un Paese dove, secondo le stime dalla Bundesbank, la ricchezza pro capite è il doppio di quella della Germania.  

 

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