L’Italia idealmente unita da nord a sud senza conflitti ed anzi, concorde nel pensiero e nelle azioni. Non si vedeva da molto tempo.
A regalare questa visione nostalgica è una notizia del Giornale: dopo Palermo e Brescia (ne abbiamo parlato qui), anche la magistratura di Milano ha rimesso alla Corte Costituzionale la legittimità delle restrizioni sulla perequazione.
Se confermata, è dunque la terza ordinanza a giungere al palazzo della Consulta, per la seconda decisione sullo stesso tema, dopo la nota sentenza n.70/2015 favorevole ai pensionati.
Non abbiamo avuto modo di leggere l’ordinanza ma l’articolo si conclude precisando che l’impugnazione per incostituzionalità proposta dagli avvocati di Milano riguarderebbe in generale tutti i provvedimenti di mancata (il cosiddetto blocco) perequazione, dunque non solo per gli anni 2011 – 2012. Un aspetto che, se confermato, darebbe alla Corte molto lavoro in più, e come sempre accade quando il lavoro aumenta, c’è da esser contenti e scontenti.