Pensioni: da un blog a un portale non è niente male

Botta e risposta con la redazione sull’evoluzione del blog Pensioni

Il nuovo portale di Manageritalia, partito il 21 marzo, sta riscuotendo un notevole successo. Questo non toglie che come sempre il cambiamento generi discussioni che però, se affrontate in modo costruttivo, sono un modo per crescere e guardare avanti. Ecco il mio dialogo con la redazione.

A volte ci sono importanti storie tra due persone che improvvisamente finiscono. I protagonisti non se ne capacitano, ma spesso scoprono che non è colpa loro. C’è stato un intervento esterno, forse in buona fede, che ha scombussolato tutto! Così è avvenuto per il blog Pensioni, il cui legame con i lettori è completamente andato a ramengo dopo le innovazioni che vi sono state apportate…

Redazione: Il blog Pensioni è stato inglobato nel nuovo portale. Una parte dell’archivio e i nuovi sono pubblicati nella categoria Previdenza.

L’attuale portale non vuole rivolgersi ai soli dirigenti in pensione, va bene. Ma allora perché non decretare il funerale del vecchio titolo sostituendolo con uno nuovo? I commenti sono ormai inesistenti. Non ci si è accorti che non è facile, per i lettori, registrarsi nel sistema per pubblicarli? Anche chi non è iscritto alla nostra Associazione, dovrebbe essere comunque gradito a mio parere. Non credete che le nuove regole di accesso siano un freno?
 
Red: Nessuno ha voglia di imporre censure. Anzi, vogliamo strutturare una comunicazione più sinergica per avere ancora più visitatori e visite e aumentare la risonanza dei pensionati e delle pensioni, temi che sono sempre più interessanti e ricercati dal pubblico.
In quanto ai commenti: sul nuovo portale c’è Disqus, un sistema utilizzato da tanti prestigiosi quotidiani online Per usarlo basta registrarsi, anche con un nickname. Occorre solo fornire un’email vera (che non sarà comunque visibile al pubblico) e si può commentare senza limiti. I commenti, comunque, dopo un calo iniziale stanno tornando. E la visibilità sui social e sul web è aumentata di molto.

Forse il paragone non calza ma mi bazzica per il cervello. Su un muro vicino casa mia, a fianco di una bella ripulita, figura da alcuni giorni una bella scritta: ”Muri puliti, popoli muti”. Non credo che il nostro “muro pulito” sia voluto ma se vogliamo far sentire la nostra voce occorre trovare modalità e forse anche argomenti che suscitino dibattiti. E facilitare la discussione. Da sempre la nostra Associazione – che spesso si trasforma meritoriamente in Sindacato – vuol far sentire la sua voce al Paese. E internet è uno dei tanti megafoni utilizzabili. Perché rinunciarvi? Qualcuno deve poi spiegarmi perché sul nuovo portale si debbano vedere gigantografie di Giorgia Meloni o di Fabrizio Corona solo per fare due esempi. Si crede che i lettori possano essere attratti dalle figure di questi personaggi?
 

Red: Oggi, come ieri, si può scrivere e parlare di tutto. Basta superare il primo scoglio psicologico del cambiamento. Oltre alle notizie su Manageritalia affrontiamo anche temi di attualità, come accadeva peraltro anche prima sui tre blog pensioni, donne e crisi&sviluppo. La differenza è che lo facciamo in maniera più organica: tutti i post si trovano nello stesso contenitore. Non abbiamo cambiato linea editoriale ma il mezzo che li trasporta.

Una volta, un commentatore, scrisse che lui leggeva distrattamente il nostro blog e si soffermava solo sui commenti e sugli articoli dei bloggers che conosceva e sugli argomenti che gli sembravano importanti. Credo che avesse ragione. Cosa volete che interessi la parola di quei signori che già invadono i media! Non sono più importanti le argomentazioni di chi fabbrica il post e dice la sua?
 
Red: Articoli e commenti su temi e fatti di cronaca sono sempre in linea con l’ambito d’azione di Manageritalia e, soprattutto, sono lo stimolo per animare una discussione su temi che ci stanno a cuore. Ci servono, inoltre, per migliorare il posizionamento sul web e farci quindi leggere di più e meglio. Il post su Corona era un modo per parlare di cosa sia e debba essere oggi l’informazione. Quel giorno il tema era “caldo” e, con quel post, abbiamo raggiunto un pubblico molto vasto, tanto è vero che eravamo in prima pagina sul motore di ricerca google.

Il vecchio blog Pensioni aveva migliaia e migliaia di lettori e riceveva centinaia di commenti al mese. Temo che con la sua chiusura abbiamo disperso un patrimonio relazionale che ci eravamo conquistati sul campo. Non sono, tuttavia, per tornare indietro né voglio passare per un bartaliano (i vecchi amici mi capiscono…). Ritengo, però, che la nuova formula del portale minacci la specificità del tema pensioni e. alla fine, si possa rivelare controproducente per le nostre battaglie. E voi, colleghi rimasti sino ad ora muti, cosa ne pensate? Vogliamo approfittare di questa nuova e più frequentata platea e scrivere, continuando ad animare il dibattito come facevamo prima? Sì, certo, dobbiamo abituarci… ma d’altronde, se vogliamo convincere la società della bontà delle nostre idee questo è un vantaggio!

Red:
I numeri del nuovo portale che sono l’unione del sito e dei blog di prima, che avevano parecchie sovrapposizioni in termini di utenti, sono una somma esponenziale. Siamo oltre le 50mila visite e centinaia di migliaia di visulizzazioni di pagina.
Poi è chiaro non possiamo stare senza il vostro contributo di autori e commentatori. Vale oro, è quello che crediamo anche noi, caro Livio. Aspettiamo i tuoi post che mescolano ironia, buon senso, ricordi e  provocazioni! E i commenti dei lettori…

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