Tasse sul reddito, Italia e Francia a confronto

Gli italiani perdono perché pagano di più

Poiché uno dei propositi del governo è quello di tagliare nel prossimo anno le aliquote dell’imposta personale sul reddito, mi è sembrato utile sintetizzare i dati che Manageritalia sta raccogliendo sulla tassazione nei paesi europei.
Un primo confronto interessante, che emerge dalla documentazione statistica disponibile, è quello tra l’Italia e la Francia: perché si tratta di due economie che, per caratteristiche strutturali e dinamiche, si assomigliano molto fra loro.

Ebbene dalla lettura dei dati della Commissione Europea emerge anzitutto che, nel 2014, la soglia di reddito esente risulta pari in Francia a 9.690 euro, contro gli 8 mila euro dell’Italia (7.500 per i pensionati). L’impôt sur le revenu – la nostra IRPEF – ha in Francia un aliquota minima del 14% (che si applica allo scaglione di reddito fino a 26.764€) ed una massima del 45% (che si applica oltre i 152 mila euro). In Italia l’aliquota minima è del 23% (fino a 15 mila euro) e quella massima del 43% (oltre i 75 mila euro). Ovviamente, in entrambi i paesi sono previste detrazioni per i carichi di famiglia nonché deduzioni per varie categorie di spese.

Per quanto riguarda i redditi da pensione, l’aliquota media d’imposta raggiunge in Italia un valore circa dieci punti superiore a quello della Francia. Nel nostro Paese infatti, in assenza di detrazioni e deduzioni, un contribuente: 

  • con una pensione lorda di 20mila euro paga 3.702€ di IRPEF (1.443€ in Francia);
  • con una pensione di 40 mila euro paga 11.049€ (6.361€ in Francia); 
  • con una pensione di 60 mila euro paga 19.270€ (12.361€ in Francia); 
  • con una pensione di 80 mila euro paga 27.570€ (19.268€ in Francia); 
  • con una pensione di 100 mila euro paga 36.170€ (27.468€ in Francia).          

Il divario tra i due paesi risulta ancora più consistente se si considerano i familiari a carico, tenuto conto che in Italia l’importo delle detrazioni è davvero trascurabile, mentre in Francia è molto consistente, grazie allo splitting realizzato con le scale di equivalenza.

Nonostante l’imposizione notevolmente più bassa, comunque, lo stato francese riceve dai contribuenti molte più risorse di quello italiano, visto che in Francia l’evasione incide per il 15% sul gettito fiscale mentre in Italia per il 27% (dati Ocse).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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