Welfare privato: un’opportunità anche professionale?

Intervista al professor Alberto Brambilla sugli sbocchi professionali che il mondo del welfare privato offre oggi e in prospettiva

Il settore del welfare privato (fondi pensione e sanitari integrativi, compagnie di assicurazione e società di consulenza e servizio) è in crescita, oggi e in prospettiva?
«Considerando che il welfare state italiano (pensioni, sanità e assistenza sociale) incide sul bilancio pubblico e pesa sull’intera spesa pubblica per oltre il 56%, è difficile immaginare un possibile incremento di spesa. Tanto più che siamo in presenza di una forte transizione demografica che farà aumentare i costi complessivi. Per questi motivi (vincoli di bilancio e demografici) è nei fatti uno sviluppo del welfare mix che vedrà in un futuro ormai prossimo una forte sinergia tra pubblico e privato a partire dai tre temi fondamentali: previdenza, salute e non autosufficienza».

Quali spazi offre a livello professionale, per giovani e non?
«Le possibilità di accesso a forme integrative e complementari sono fondamentali per i giovani ma importanti per tutti i lavoratori, anche per i notevoli vantaggi fiscali, e sono numerose a partire dai fondi pensione e da quelli di assistenza sanitaria integrativa. Nel welfare integrato è di grande interesse, oltre al “welfare contrattuale”, il cosiddetto “welfare aziendale”. Entrambi consentono di ampliare le coperture assicurative e di aumentare di molto i versamenti a fondi pensione, casse sanitarie e forme di LTC. Tutte queste forme, che sono in forte sviluppo, rappresentano quindi anche ottime opportunità professionali e lavorative, che tuttavia richiedono una formazione e competenza specifica».

Quale formazione, competenze e passione servono per approcciare questo settore come lavoratore professionista?
«La conoscenza del welfare in generale e di quello integrativo in particolare è fondamentale per tutti, giovani e non. Per questo è utile che le associazioni di categoria e le rappresentanze intermedie promuovano corsi di formazione, anche online, per migliorare l’educazione previdenziale e prepararsi senza grosse rinunce all’inesorabile periodo post lavorativo con risorse tali da garantirsi una terza e successive età il più possibile in buona salute e con idonee coperture previdenziali. Ma anche per offrire ulteriori sbocchi professionali, soprattutto ai giovani o a coloro che intendono operare in questo vasto settore che tra compagnie di assicurazioni, fondi e casse, occupa molte migliaia di persone».

Servono anche delle abilitazioni e certificazioni e quali?
«Se la conoscenza di base è indispensabile per tutti, per coloro che intendono operare in consigli di amministrazione, collegi sindacali o assumere responsabilità nel comparto della previdenza complementare e tra breve anche in quella sanitaria, occorrono requisiti di professionalità che si possono ottenere anche frequentando il corso di formazione di cui al DM n. 108/2020Itinerari previdenziali offre questi corsi dal 2007. Il prossimo partirà ad aprile ed è realizzato in collaborazione con la UER (università europea di Roma); viene erogato sia in modalità online (FAD) sia in presenza, compatibilmente con le previsioni delle autorità sanitarie. Può essere frequentato anche per singoli moduli».

Il corso professionalizzante in Amministrazione, gestione, direzione e controllo delle forme di previdenza complementare è un must per entrare nel settore?
«Come dicevo, certamente sì. Anzitutto offre una solida formazione di base nelle materie amministrative, giuridiche, gestionali, finanziarie e assicurative, indispensabili per affrontare gli impegnativi compiti di amministratore o di controllo, considerando anche le responsabilità civili e penali. Poi è fondamentale per chi non ha i requisiti di professionalità, di cui al DM 108/2020».

Serve anche una visione internazionale e dove guardare come benchmark?
«Certo, è utile conoscere anche la situazione internazionale. Nel nostro ultimo manuale sui fondi pensioni e il welfare integrativo, che verrà distribuito in tutte le librerie italiane da Guerini e Associati verso giugno, abbiamo fatto una panoramica che però ci vede nella parte bassa delle classifiche internazionali. Speriamo, con più corsi e consapevolezza, di migliorare la classifica, ma soprattutto di offrire ai lavoratori maggiori coperture con maggiore consapevolezza».


CORSO PROFESSIONALIZZANTE in Amministrazione, gestione, direzione e controllo delle forme di previdenza complementare

Sotto la direzione del professor Alberto Brambilla parte il 15 di aprile (iscrizioni entro il 29 marzo) un CORSO PROFESSIONALIZZANTE in Amministrazione, gestione, direzione e controllo delle forme di previdenza complementare (di cui al d.lgs. n. 252/2005 e al DM n. 108/2020 e welfare mix). Il corso prevede 300 ore di lezione tra dad e di persona (Milano e Roma).

Il corso, vedi maggiori dettagli, si rivolge a tutti coloro che lavorano o intendano intraprendere una carriera nel settore del welfare mix (fondi pensione e sanitari integrativi, compagnie di assicurazione e società di consulenza e servizio). Laureati e non, nonché liberi professionisti e operatori del settore o coloro che, già operanti in questi settori, intendano aumentare le proprie conoscenze in materia.

L’obiettivo è formare figure professionali nel settore previdenziale, dell’assistenza sanitaria e assicurativo, dotate di competenze giuridiche, finanziario/economiche e gestionali per poter operare utilmente in tali ambiti di riferimento.

Per partecipare è richiesta una quota di iscrizione pari a 550 euro, ridotta a 400 euro in caso di due o più partecipanti dello stesso fondo o associazione (senza Iva nel caso sia pagato da singoli partecipanti in proprio).

Qui la brochure del corso.

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